Firenze, morte Veronica Locatelli: definitiva la condanna per l’ex sindaco Domenici
E’ divenuta definitiva la condanna a un anno e mezzo dell’ex sindaco Pd di Firenze Leonardo Domenici per la morte della ricercatrice Veronica Locatelli, precipitata la notte fra il 14 e il 15 luglio 2008 da un bastione del Forte del Belvedere dove era andata a festeggiare il suo trentasettesimo compleanno. La Corte di Cassazione ha infatti respinto i ricorsi dell’ex sindaco e degli altri due imputati, l’ex dirigente della cultura Giuseppe Gherpelli e Susanna Bianchi, presidente della cooperativa che gestiva l’estate del Forte, condannati come Domenici a un anno e mezzo per omicidio colposo. E’ stato così confermato l’impianto della sentenza di appello, che ribaltava quella di primo grado, affermando che «in nessun modo» Veronica era stata imprudente.
Per i giudici, Domenici, Gherpelli e Bianchi erano ben consapevoli della pericolosità del Forte, dove il 3 settembre 2006 aveva perso la vita lo studente romano di informatica Luca Raso, 20 anni, precipitando nel buio quasi nello stesso punto da cui due anni più tardi Veronica, ingannata dalle fronde degli alberi di Boboli, piombò nel vuoto. Nonostante la morte del giovane romano, il Forte era stato riaperto nelle ore notturne senza che venissero presi provvedimenti seri per impedire le cadute dai bastioni. Per la corte d’appello,
se il sindaco Domenici, Gherpelli e Susanna Bianchi «avessero privilegiato, con ordinaria diligenza, la pubblica incolumità, avrebbero consentito a Veronica Locatelli di vivere». La Cassazione ha ritenuto fondata la sentenza. In aula, assistiti dagli avvocati Enrico Grosso, Giulia Bongiorno, Mario Taddeucci Sassolini e Valerio Valignani, c’erano la mamma e il fratello di Veronica e altri familiari, e c’era la mamma di Luca Raso, Angela Manni.